Presentazione del libro a Conegliano

È stato presentato in anteprima nazionale nella Sala Consiliare del Comune di Conegliano “Caporetto. Il ripiegamento sulla linea di resistenza del Piave”, il nuovo lavoro di Francesca Parisi, storica militare e Maresciallo Maggiore dei Carabinieri, inserito nella collana “I Carabinieri Reali nella Grande guerra”.

La presentazione, promossa dall’Associazione Collezione Antoniazzi – Museo dei Carabinieri Reali, importante istituzione di Conegliano dedita alla valorizzazione della storia dell’Arma, ha dato modo al suo presidente, Guido Antoniazzi, di rendere omaggio a uno dei tanti protagonisti di questa discussa pagina della prima guerra mondiale: il maggiore Edoardo Ribotti, che meritò la Medaglia di Bronzo al Valore militare, oggi conservata nel Museo. L’Ufficiale, impiegato con i suoi carabinieri ad agevolare il flusso di movimento sul ponte di Codroipo, consenti il ripiegamento dei soldati e della popolazione, mantenendo quella posizione anche al sopraggiungere del nemico, a cui oppose strenua resistenza sino alla cattura.

Francesca Parisi ha esposto i risultati delle sue ricerche, frutto di un lungo e accurato lavoro a coronamento di un filone di studi di fondamentale importanza per la storia dell’Arma.

La complessità degli avvenimenti dell’ottobre 1917 sono al centro di una ricostruzione storica radicata sulla disamina di preziosi documenti conservati all’archivio storico del Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, arricchita dalle testimonianze raccolte dalla Commissione d’Inchiesta su Caporetto.

Alla fine del 1915, con la soppressione del Comando Superiore dei Carabinieri, organo di direzione e coordinamento dell’Arma mobilitata, venne a mancare la necessaria unità d’indirizzo, circostanza che, unitamente ad altre criticità, indeboli l’azione della polizia militare, con importanti ricadute nella gestione del particolare frangente. Travolti essi stessi dallo sbandamento che interessò il Regio Esercito, i Carabinieri Reali, operanti in zona di operazioni e nelle retrovie, continuarono nella loro azione di contenimento delle truppe, occupandosi allo stesso tempo dello sgombero dei civili, un compito di fondamentale importanza considerando come in qualche caso persino le autorità cittadine fossero fuggite abbandonando le popolazioni alla loro sorte.

In questa delicata situazione il ruolo dei Carabinieri Reali travalica la dimensione militare, acquisendo una imprescindibile funzione di supporto sociale, in uno quadro sgretolato che riesce, con il loro fondamentale contributo, a ricomporsi e a mostrare la necessità di una efficace azione della polizia militare, che sarà alla base della futura vittoria.

L’autrice offre uno sguardo che ridisegna in qualche modo la percezione disfattista trasmessa dalla storiografia tradizionale, aprendo la strada a una rivalutazione di situazioni e ruoli desunta da esperienze e percezioni dei suoi protagonisti, essi stessi in qualche caso – a distanza di anni – apparsi interdetti rispetto a ricostruzioni e giudizi storici “a posteriori”, nei quali faticavano a riconoscersi.

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