coloniale

Il Coloniale del 1935

A metà degli anni ’30 molte Nazioni erano governate da regimi totalitari che avevano preso il posto di egemoniche situazioni politiche incapaci di soddisfare sia ceti aristocratici che ceti medi che il proletariato, queste Nazioni premevano per annessioni ed espansioni territoriali. Successe cosi anche all’Italia fascista che, ancora scottata dai fatti di fine secolo e dalla sconfitte di Adua, trovò la sua avventura espansionistica verso l’Etiopia a cui insieme ai commilitoni di altri Corpi,  anche l’Arma partecipò.

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Nel momento topico di questo contesto i Carabinieri delle cinque Sezioni Mobilitate indossavano il caratteristico “elmetto tropicale” in sughero ricoperto da tela di cotone (gli ufficiali provvedevano personalmente e la scelta, molto spesso, cadeva su caschi leggerissimi di foglie di piante acquatiche esotiche essiccate), uniforme in tela di cotone colore cachi costituita da un paio di pantaloni piuttosto ampi ed una giubba quattro tasche a bavero aperto chiusa da bottoniera di quattro bottoni scoperta. Le buffetterie erano costituite dai medesimi modelli utilizzati in patria ma in collo marrone.

Le calzature, come visibili nel manichino in foto, erano dei comodi stivaletti di cuoio marrone, alti sopra il malleolo.  Il 02 ottobre 1935 il “Comando Superiore Carabinieri” diede il via alle operazioni con le truppe che superarono il fiume Mare, naturale confine tra Eritrea ed Etiopia Alle formazioni italiane si opposero i reparti indigeni etiopici costituiti dall’Esercito Regolare Etiopico coadiuvato da sette “Masse” locali ciascuna comandata dai Ras territoriali che affiancavano l’esercito regolare comandato dal Negus Haile’ Selassie Le operazioni belliche registrarono la caduta di Adua il 05 ottobre e la presa di Makalle’ l’8 successivo; l’Amba Alagi fu occupata il 28 febbraio 1936 e il 15 aprile successivo cadde la città di Dessie’ ed infine, il 28 il centro di Sassabaneh Il Negus abbandonò l’Etiopia il 01 maggio 1936 abdicando e riparando in Gran Bretagna